SAN PROCOLO
La chiesa di San Procolo è situata nel centro storico di Bologna, in via D'Azeglio.
Di antichissima origine viene abitata dai Monaci Benedettini fin dalla metà dell’XI secolo, che stabilirono qui il monastero ed edificarono la chiesa, semplice, con campate lignee, successivamente venne più volte ampliata e modificata.
La chiesa, di origine antichissima, venne riedificata dai monaci benedettini cassinesi nell'XI secolo ed ebbe volte gotiche a crociera fra il 1383 ed il 1407 per volontà dell'abate Giovanni di Michele.
Fra il 1535 ed il 1557 l'architetto Antonio Morandi detto Terribilia costruì la quinta campata della chiesa, il coro ed il campanile e mascherò le volte a sesto acuto per farle sembrare a tutto sesto.
Nel 1744 l'architetto Carlo Francesco Dotti diresse la trasformazione interna rifatta dopo il 1826, dopo la quasi trentennale chiusura della chiesa al culto dovuta alle soppressioni napoleoniche.
Nella seconda metà del XIX secolo il pittore e ornatista Michele Mastellari decora la cupola e il transetto
Al suo interno, nella navata di destra, si trova l'organo costruito da Baldassarre Malamini nel 1580 e con aggiunte di Gatti (1746-1757) e Verati (1872e 1883), restaurato nel 2007-2008.
Sulla cantoria dell'oratorio annesso alla chiesa vi è un organo positivo del XVIII secolo.
Nella foto il presbiterio con in primo piano l'arca di San Procolo.
Organo della chiesa 1580, restaurato nel 2008.
Facciata della chiesa con un gioco di luci in occasione della Bologna Design Week.
Nella foto il presbiterio con in primo piano l'arca di San Procolo.
Organo della chiesa 1580, restaurato nel 2008.
Statua marmorea di San Procolo, scultura di Michelangelo, sull'arca di San Domenico.
Nella foto il presbiterio con in primo piano l'arca di San Procolo.
Organo della chiesa 1580, restaurato nel 2008.
Statua marmorea di San Procolo, scultura di Michelangelo, sull'arca di San Domenico.
Facciata della chiesa con un gioco di luci in occasione della Bologna Design Week.
Organo della chiesa 1580, restaurato nel 2008.
Statua marmorea di San Procolo, scultura di Michelangelo, sull'arca di San Domenico.
CURIOSITÀ
All'esterno della Chiesa è presente una piccola lapide, che recita uno scioglingua in latino:
SI PROCUL A PROCULO
PROCULI CAMPANA
FUISSET
NUNC PROCUL A PROCULO PROCULUS IPSE
FORET
A.D. 1393
SE PROCOLO FOSSE STATO LONTANO DALLA CAMPANA DI
S. PROCOLO,
ORA PROCOLO SAREBBE LONTANO DALLO STESSO
S. PROCOLO
ANNO DOMINI 1393
L'iscrizione è sicuramente un gioco di parole, che i più fanno risalire al racconto di uno studente, di nome Procolo, morto per il troppo studio e sepolto dentro al cimitero del Monastero di San Procolo. Particolarità di questa interpretazione è il tono ironico verso il troppo studio, imposto già alla fine del '300 agli allievi della Università di Bologna.